Roma, 10 novembre 2023 – Le preoccupazioni di pochi per il deterioramento del pianeta sono evolute in emergenza per molti.
Vera, condivisa, inquietante. L’allarme è stato fatto proprio dalle Istituzioni che, in misura sempre più invasiva per la vita dei cittadini e per l’attività delle imprese, hanno approvato provvedimenti tendenti a incentivare comportamenti che possano frenare questo trend e, in tempi più lunghi, anche invertire la tendenza.
Se i cambiamenti climatici sono il problema, le emissioni zero diventano l’obiettivo e la decarbonizzazione rappresenta lo strumento.
Consapevoli che raggiungere gli obiettivi richiede una trasformazione del nostro sistema economico, la questione che diventa prevalente è in che modo gli investitori istituzionali possano influenzare il cambiamento climatico nelle loro asset allocation ovvero quali opzioni abbiano a disposizione per allineare gli investimenti agli obiettivi di decarbonizzazione e ridurre l’impronta di carbonio del proprio portafoglio.
In questo contesto una particolare valenza assume la misurazione.
Per conoscere bisogna misurare e lo strumento per una valida misurazione è la valutazione dei criteri Esg (Enviromnent, Social, Governance) i tre fattori basilari per la misurazione della sostenibilità di attività, investimenti, filiere.
Le politiche dei grandi investitori già da oggi privilegiano gli investimenti ‘verdi’, quelli cioè che vanno a finanziare imprese sostenibili e impegnate in azioni di riduzione delle emissioni di CO2.
L’esigenza dei clienti è fare investimenti sostenibili e fondi di investimento e investitori istituzionali hanno allocato i capitali spostandoli dai portafogli ‘Brown’ (100 tonn. di CO2) a quelli ‘Green’ (30 tonn. di CO2). Le scelte degli investitori si orientano verso soluzioni sempre più verdi: negli ultimi 5 anni il 64% ha modificato l’allocazione a favore di investimenti sostenibili, nel 2019 il 95% degli investitori millennial era interessato agli investimenti sostenibili (+9%
dal 2017).
E le cifre in ballo pesano trilioni di dollari. In totale nei prossimi anni si prevede un trasferimento di patrimonio dai baby-boomer ai millennial di ben 30mila miliardi di dollari.
Ridurre i rischi e gli effetti del cambiamento climatico è la sfida che impegnerà le imprese nell’immediato futuro.
Raggiungere gli obiettivi climatici e, in particolare, le emissioni nette zero entro il 2050, come stabilito nell’Accordo di Parigi del 2015, richiede una trasformazione del sistema economico e le imprese devono dare attuazione da subito al percorso per la sostenibilità economica.
La transizione verso un’economia sostenibile è in gran parte determinata dalla riduzione di CO2. La quantità di anidride
carbonica emessa nell’atmosfera dalle attività umane e dalle produzioni industriali ne costituisce l’impronta di carbonio,
comunemente definita ‘carbon footprint’.
Con la decarbonizzazione ci si pone l’obiettivo di ridurre, fino al completo azzeramento, le emissioni di CO2.
Di pari passo procede la politica degli investitori, la cui strategia già da oggi privilegia gli investimenti ‘verdi’ o, meglio, quelli che vanno a finanziare imprese sostenibili e impegnate in azioni di riduzione delle emissioni.
L’orientamento di decarbonizzare in modo efficiente il portafoglio con una strategia a zero impronta di carbonio si avvale oggi dei nuovi requisiti Esg (Environment, Social, Governance) che forniscono alle imprese, ma ancora di più a investitori, erogatori di credito, assicurazioni, uno strumento di valutazione preciso e appropriato del livello di sostenibilità nei vari settori su cui si riflette l’attività di una azienda e della sua supply chain, la filiera dei fornitori.
Non a caso anche l’Onu è intervenuta sul tema con il rapporto “Investing with Sdg Outcomes” pubblicato nel 2020, nelle cui linee si raccomanda di integrare i principi Esg nella gestione tradizionale dei patrimoni e nelle decisioni di investimento.
Sotto l’influenza dei fattori Esg, il settore finanziario sta cambiando in modo radicale. Quattro sono le tematiche che maggiormente lo spingono: i profondi cambiamenti sociali, le richieste in evoluzione degli investitori, le perfomance degli investimenti Esg, gli adeguamenti normativi.
I criteri Esg stanno acquisendo sempre maggiore importanza nelle strategie dei grandi investitori. E non solo: anche gli stessi interessi degli imprenditori vanno nella medesima direzione.
L’efficientamento delle risorse e la riduzione dei rifiuti portano ad una riduzione dei costi operativi e alla fine un utile più elevato. La salute e la sicurezza sul lavoro determinano più elevate produzione e innovazione, che si traducono in un vantaggio competitivo e un maggiore valore del marchio.
Modelli di remunerazione a lungo termine e lotta alla corruzione promuovono migliore reputazione e conduzione aziendale.
Ludovico Tallarita