Milano, 24 novembre 2023 – Le aree urbane sono responsabili della maggior parte delle emissioni di CO2 a causa degli elevati consumi energetici, che si registrano nelle aree urbanizzate.
Le strategie “Net Zero” prevedono nuovi modi di ripensare l’uso del suolo, limitandone il consumo al fine di favorire interventi di adattamento dell’ambiente esistente e di sviluppare interventi di trasformazione urbana in grado di apportare un valore aggiunto che vada oltre la sfera ambientale, coprendo anche quella sociale, economica e di governance.
La rigenerazione urbana si configura come risposta alle esigenze di una città che intende trasformarsi in modo sostenibile, ma anche un possibile motore di sviluppo responsabile per l’intera collettività. Essa include la riqualificazione di un edificio o di un’intera area, ma si afferma anche come rigenerazione effettiva in quanto portatrice di una serie di benefici di carattere sociale, ambientale e di governance.
La società Deloitte ha redatto il report ‘Rigenerazione urbana e sostenibilità: contesto, sfide e visione di lungo termine’ dal quale, tra l’altro, emerge che gli operatori, nell’immediato futuro, si orienteranno sempre più su immobili con elevati standard ESG, che aumentano le opportunità di commercializzazione degli immobili e rientrano a pieno titolo nelle strategie di creazione del valore.
“La necessità di adottare standard ESG con questa finalità è particolarmente sentita per l’asset class degli hotel – ha affermato Angela D’Amico, Deloitte Real Estate Sector Leader – dove i principali brand internazionali hanno già sviluppato una Global ESG Policy che detta gli obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale e di governance per tutte le strutture alberghiere del mondo aderenti al medesimo brand”.
A conferma lo studio evidenzia che le ricerche di mercato riferiscono che il miglioramento da classe di rating C ad A/AA comporta un incremento di valore che in Italia oscilla tra il 7 e il 45%.
L’intero report è scaricabile dal sito di Deloitte, all’indirizzo