Il ministro si è espresso a favore del nucleare di nuova generazione
Roma, 17 aprile 2024 – “Fotovoltaico ed eolico sono intermittenti. Per dare continuità c’è l’idroelettrico, per quanto si può fare, il geotermico, l’idrogeno, ma il nucleare di nuova generazione è quello che probabilmente darà continuità e soluzione al continuo incremento della domanda di energia”
È quanto ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, intervenuto ieri all’appuntamento di Adnkronos Q&A ‘Le nuove strade della sostenibilità’.
Esprimendo il suo orientamento sul nucleare di nuova generazione ha detto: “Credo che sia il miglior modo per dare continuità e garanzia alla produzione di energia”
“Oggi possiamo dire di aver superato il 40% del prelievo di gas che avevamo dalla Russia – ha spiegato il ministro – lo abbiamo sostituito attivando tutti gli spazi possibili di fornitura. Tutto questo va ancora riequilibrato e deve avere integrazioni che sono Piombino, che è già in funzione, Ravenna, e se chiudiamo l’accordo con la nuova giunta della Sardegna, Porto Torres questo mix di pipeline e rigassificatori dovrebbe darci garanzia del veicolo di transizione che deve scendere in ottica 2050”
“Dall’altra parte – ha proseguito Pichetto Fratin – le rinnovabili devono salire: fotovoltaico, eolico e confido, in un futuro non immediato, in un off shore rilevante; poi bisogna dare continuità”.
Aprendo i lavori dell’evento organizzato a Roma da AdnKronos presso il Palazzo dell’Informazione, Pichetto Fratin ha risposto alla domanda: come si tengono insieme sostenibilità e sviluppo economico? “Questa è la sfida. Si tratta di tenere i piedi per terra, di capire che quello che stiamo vivendo è un cambiamento epocale dettato da tanti fattori: cambiamento climatico, scelte a livello di Stati, scelte dovute all’appartenenza all’Ue e scelte dovute alle alleanze militari. Tutto incide. Si devono dare indirizzi che facciano cogliere le opportunità. La transizione ecologica ed energetica non è qualcosa da cui difenderci: siamo un Paese trasformatore e dobbiamo coglierla come un’opportunità per essere i primi e avere il migliore prodotto.”
Parlando nell’ottica dell’imminenza del prossimo voto alle europee, il ministro ha manifestato fiducia in un cambiamento di approccio da parte dell’Europa: “Se lo sbandamento ideologico – ha detto – poteva essere giustificato prima del 2020, quando si pensava al 2050 e ci si poteva lanciare nei sogni, non è stato più ammissibile quando si è tentato di regolare situazioni che facevano anche sorridere, se pensiamo che il gas non era nella tassonomia Ue, e lo stesso nucleare, o quando sono uscite le prime proposte sui fabbricati. Fortunatamente l’aria è già cambiata verso il realismo negli ultimi mesi anche in Commissione, lo abbiamo visto sulle case e sugli imballaggi”.
Fonte MASE
Sandra De Sanctis